venerdì 16 luglio 2010

Abbraccio: solidarietà tra compagni di strada

In un abbraccio, compagni di squadra rivivono l'emozione dell'arrivo, uno da atleta e l'altro da spettatore

Paola Rovera, che ha esordito nell'ultratrail e che ha dimostrato di essere un portento di tenacia e resistenza mentale al Mondiale 24 ore su strada di Brive dello scorso maggio (suo esordio nella specialità), ha partecipato al grande raduno degli atleti di interesse nazionale di ultramaratona, svoltosi a Castel del Monte (Aq) dal 4 al 10 luglio.
Quindi, ha corso l'Ultramaratona del Gran Sasso che, per lui, è stata - a tutti gli effetti -una gara di ripresa sia per quanto concerne l'ultramaratona tout court, sia per quanto concerne il suo ritorno ai grandi dislivelli altimetrici e il riavvicinamento alla sua grande (e prima) passione podistica che è stata quella dell'ultratrail estremo (la gara lunga del Mont Blanc, per intenderci).
Paola Rovera è un atleta generoso, portato alla vita di squadra e disponibile a coltivare in un suo modo discreto e silenzioso quei legami di solidarietà ed empatia che adesso, in maniera molto forte, legano tutti gli atleti di interesse nazionale, grazie al continuo impegno della Commissione Raduni IUTA (Nicola Tiso) e, in particolare, tra coloro che hanno fatto parte di una squadra azzurra di specialità.
E specialmente, forse per le particolarità di questa tipologia di gara, tra gli atleti specializzati nella 24 ore i legami di solidarietà e cameratismo sono molto forti ed intensi.
Ivan Cudin, attuale Campione Europeo 24 ore su strada, pure presente al Raduno, questa volta non ha gareggiato, ma ha seguito - con la generosità e la dedizione di cui dà sempre prova - alcuni dei runner di interesse nazionale impegnati nella corsa di 50 km.
Dopo aver supportato Francesco Caroni nel suo momento di crisi (che si è dovuto ritirare al 35° km), Ivan Cudin erà là al traguardo ad attendere amici e compagni di squadra, ma all'arrivo di Paola Rovera, suo compagno di squadra nella splendida avventura di Brive, è scattata la molla della solidarietà ed è stato il primo coronare la gioia di Paolo Rovera che, con una condotta di gara eccezionalmente regolare, aveva conquistato la seconda piazza del podio, con un forte abbbraccio di gioia e di amicizia.
C'è molto da imparare da questo abbraccio sul più profondo significato dello sport che, al di là dell'aggressività sublimata in agonismo, fortifica e rende saldi i rapporti umani.

1 commento:

  1. RAGAZZI,TANTI COMPLIMENTI A TUTTI VOI.UN GIORNO SPERO DI RAGGIUNGERVI. Ciro Di Palma

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