La notte è profonda,
è il momento in cui il buio sembra più buio,
il silenzio più sconfinato,
un pozzo di solitudine e di malinconia.
E’ anche il momento in cui
l’equilibrio del buio si rompe
e la ruota del tempo inizia il suo rivolgimento
verso un nuovo giorno
Di quando in quando
un'auto passa
rombando
e al semaforo lampeggiante con il giallo
accompagnato da un lieve ticchettio
si ferma ronfando,
proprio come un gattone,
che punta la sua preda
in attesa dello scatto furibondo
A dare l’annuncio dell’alba
sono anche gli uccelli
che iniziano a cinguettare
quando ad est il cielo, si fa appena bianchiccio,
ma ci sono anche i merli
che prendono a saltellare nervosi
dagli alberi al prato
alla ricerca del primo cibo succulento,
per poi rivolare in alto
verso i nidi nascosto tra le fronde,
mentre in alto si sente gracchiare lugubre un corvo
come nelle migliori storie gotiche
La grande piazza è ancora ingombra
dei detriti della notte
incarti di rosticceria untuosi
vassoi di cartone
bicchieri di plastica
tovaglioli usa e getta
qualche preservativo usato
lattine di birra vuote
chiazze di vomito luccicanti
bocconi smangiucchiati
abbandonati
per la felicità dei piccioni
che ora s'affaccendano a becchettare
litigando come comari per la più salda presa
sulla propria preda,
con quelle loro movenze un po' stupide
Un'auto sul marciapiedi buio,
dai vetri appannati di condensa
oscilla in su e in giù
ritmicamente
Dietro la superficie opaca d’umido,
tenuamente illuminate dai lampioni
s'intravedono ombre in movimento
Una copula in corso,
dopo l'ebbrezza alcoolica della notte,
ogni tanto una gamba impazzita
urta il clacson
e il silenzio profondo della notte
è rotto da un suono lacerante
cacofonico
Cani randagi
presidiano il loro territorio
con fare da bravi,
piccoli bulli di periferia
pronti a terrorizzare i propri consimili,
ma poi timorosi dell'ombra loro
s’avvicinano dondolanti ed incerti
per annusare un potenziale avversario
ed intimorirlo
La Ninetta vestita di stracci
viene fuori dal suo riparo notturno di cartoni
e, con un improbabile berretto floscio sulle ventitrè,
cammina al centro della strada deserta
con quella sua strana andatura oscillante,
ingobbita
borbottando la sua nenia
Molti, nel vederla, fanno
“Buongiorno Ninetta!”
Lei non risponde mai,
spesso è solo un torrente di laide parole
ad uscirle dalla bocca
e ha già in mano una bottiglia
raccattata chissà dove,
con un fondo di birra ormai sventata.
Non fa mai male a nessuno la Ninetta,
vive da sempre immersa
nella triste solitudine di internata manicomiale
nella libertà della strada
Più in là, nei pressi del bar
ormai chiuso, c'è una coppia
Entrambi, palesemente storditi e
in preda all'euforia del mix di droga ed alcol
assorbiti durante le lunghe ore della notte brava,
si baciano con furia animalesca,
incuranti d'essere visti,
e poi, nell'impeto d’una passione cieca,
prendono ad accoppiarsi,
appoggiati al muro così come sono,
i volti storditi ed eccitati assieme
Bicchieri abbandonati
sull'asfalto
nelle aiuole
nei vasi da fiori
Nella notte la plastica
possiede un lucore ingannevole
che attira,
ma non chi è esperto della differenza
vedi quel lucore e ti precipiti,
borbottando eccitato
"C'è qualcosa là"
come il richiamo
"There, she blows!"
dei balenieri d’un tempo
e quando t’avvicini,
Che delusione!,
è soltanto volgare plasticaccia
"Non è tutto oro ciò che luce..."
I bicchieri di vetro, invece, sono più discreti
se ne stanno acquattati nell'ombra
privi di particolare brillantezza,
se ne stanno buoni buoni
in attesa che sopraggiunga
il temibile cacciatore di bicchieri