venerdì 13 giugno 2008

A Palermo, un "segnalibro" del tempo che fu viene cancellato

A Villa Sperlinga, da decenni, c'era una modestissima giostrina, dove generazioni di giovani rampolli della Palermo bene e meno bene si sono divertiti a girare, scegliendo a volte un'automobilina, a volte un cavalluccio, a volte la buffa caricatura d'un cartone animato, un Dumbo o una giraffina, adesso non ricordo, sotto lo sguardo vigile di genitori e nonni e baby-sitter.
Accanto alla giostra, proprio piccina perchè poteva avere un diametro massimo di quattro metri, c'era un baracchino dipinto in verde dove - nei giorni di apertura - stava in bella mostra un ricco corredo di giocattoli in plastica di poco prezzo che le mamme spinte dalle frigne e dai capricci dei propi figlioli acquistavano per poche lire (sì, quando ancora c'era la Lira) e dove era anche possibile comprare un sacchetto di mangime per i piccioni e coriandoli e stelle filanti in tempo di Carnevale.
La giostrina, nel corso degli anni, ha avuto degli alti e dei bassi. Per lunghi periodi è stata chiusa, ma poi - quando riapriva - si rinnovava immutata la gioia delle frequentazioni da parte dei più piccini e dei genitori che li accompagnavano. E' anche successo che i bimbi d'un tempo, diventati genitori, vi abbiano portato i propri figli, attivando una consuetudine trasmessa di generazione in generazione.

Della giostrina ho potuto fotografare soltanto l'assenza

Quando la giostrina era in funzione risuonavano nello spiazzale della villa le grida di gioia dei bimbi e le musiche che accompagnavano il movimento un po' cigolante della giostra: due o tre motivetti sempre ricorrenti, tipo canzoncine e refrain dello Zecchino d'Oro nei tempi più antichi e qualche motivetto dei cartoni animati della Disney in tempi più recenti.
L'altro giorno, ho notato che la giostrina - da molti mesi silente - era tutta circondata dalla stringa segnaletica bianco-rossa, come se ci fosse l'esigenza di delimitare una sorta di "crime scene" in villa: insomma, pane per i denti di Montalbano - si sarebbe potuto pensare!!!
Ed invece no, quel nastro segnaletico stava semplicemente ad indicare "lavori in corso".
Ma quali lavori?
Mi piange quasi il cuore a dirlo: erano i lavori per lo smantellamento della giostrina che, dopo anni di confortante presenza anche quando era immobile e silente, ci ha lasciato per sempre, quasi in punta di piedi.
Nel giro di pochi giorni, è stata fatta piazza pulita: dapprima sono stati rimossi la sovrastruttura, il baracchino adiacente e il casotto della biglietteria e, infine, anche il basamento di cemento che si elevava dal terreno cirocostante con due gradoni e dove, in tempi successivi, per ovviare all'inconveniente degli scalini era stato anche fatto un piccolo scivolo per facilitare nell'accesso i genitori di bimbi disabili, ma anche i più piccini spinti dalla mamma sul passeggino. Pensate un po': una giostrina il cui gestore, un omettino piccolo piccolo, sempre taciturno ed una sigaretta alla Yanez sempre pensolante dalle sue labbra spenta o acccesa, aveva anche pensato all'abbattimento delle barriere architettoniche!!!
Dicono alcuni che già il Comune ha dato l'appalto per la costruzione - nello stesso sito - di una giostra più moderna e funzionale.
Rimosso il nastro segnaletico, alla fine dei lavori, rimane soltanto come traccia della giostra un cerchio più scuro che spicca sul terreno ben chiaro circostante.
Chissà se quella nuova riuscirà a soppiantare nel ricordo e nel cuore di tanti la modesta giostrina del tempo che fu: anche se sarà più bella e scintillante, fatta di cavallucci altalenanti con l'accompagnamento di musiche più moderne, non riuscirà certamente a colmare un doloroso vuoto della memoria.
Ma i nostalgici siamo soltanto noi che abbiamo vissuto queste trasformazioni.
Noi, in fondo, siamo quelli "sbagliati"...
I più giovani che oggi frequentano Villa Sperlinga - intendo dire i giovani adolescenti, viziati dai troppi indumenti ed accessori super-griffati e da automobiline-scooter da 10.000 Euro, oltre a stazionare per ore in un preoccupante vuoto di iniziative e di motivazione, in accessi di vandalismo e di bravate (basati sull'asserto "Vediamo chi è più forte") rompono le panche di pietra, divellono le staccionate di legno che delimitano alcune aiuole, sollevano pesanti griglie di ghisa che filtrano nei tombini le acque piovane, lanciandole, come segno di forza, nella vasca vicina, dove di pesci rossi sottoposti al bombarsdamento di questi oggetti e di altre aassortite immondizie non ce n'è più nemmeno l'ombra.
Sono certo che loro non si sono accorti della demolizione della giostrina... e di questo sinceramente mi dolgo, perchè penso che la vita è più povera se non si prova ogni tanto quel sottile, prezioso, sentimento della nostalgia.

PS - Dopo pochi giorni, ecco già la nuova giostrina troneggiare tutta tronfia e scintillante. hissà se potrà essere amata come lo è stata dai bambini di un tempo, anche quando a loro volta divenuti genitori ci hanno portato i propri bimbi? Oggi, ai bimbi si regalano macchinine elettrificate, I-pod, nintendo e playstation varie, telefonini multifunzioni: la gioia a poco prezzo di una giostrina sicuramente sarà sempre meno interessante.
A meno che qualcosa non cambi.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Pensieri sparsi by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at mauriziocrispi.blogspot.com.