A Padova, invece, in una città semideserta, se non per i maratoneti che dopo le quattro ore di gara continuavano ad arrivare alla spicciolata al traguardo, mi sono imbattutto in un teatrino ambulante, abbandonato al centro di una piazza.
Le marionette, tutte in pose di riposo, ma con gli occhi ben aperti e vigili, attendevano pazienti che il burattinaio - loro signore e padrone - tornasse per dare loro ancora una volta un po' di vita effimera...
Le marionette, tutte in pose di riposo, ma con gli occhi ben aperti e vigili, attendevano pazienti che il burattinaio - loro signore e padrone - tornasse per dare loro ancora una volta un po' di vita effimera...
Il titolo di questo post mi ha rimandato con la mente ad un pezzo tratto dal "Berretto a sonagli" pirandelliano. Volevo condividerlo con lei.
RispondiElimina"Pupi siamo, caro signor Fifì! Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo. Pupo io, pupo lei, pupi tutti. Dovrebbe bastare, santo Dio, esser nati pupi così per volontà divina. Nossignori! Ognuno poi si fa pupo per conto suo: quel pupo che può essere o che si crede d'essere. E allora cominciano le liti! Perché ogni pupo, signora mia, vuole portato il suo rispetto, non tanto per quello che dentro di sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentar fuori. A quattr'occhi, non è contento nessuno della sua parte: ognuno, ponendosi davanti il proprio pupo, gli tirerebbe magari uno sputo in faccia. Ma dagli altri, no; dagli altri lo vuole rispettato."
Siamo sempre in lotta con noi stessi(e con gli altri) in questo grande teatro che è la vita, per ottenere l'ammirazione, la stima, il rispetto degli altri... Invece il nostro unico scopo dovrebbe essere quello di esser felici per ciò che siamo, non per quello che vorremmo essere nè tanto meno per quello che gli altri vorrebbero che noi fossimo...
Buona giornata