giovedì 18 dicembre 2008

Uno strano avvistamento

Oggi, uno strano animale faceva delle evoluzioni nelle acque di Mondello, la nota località balneare di Palermo, proprio al di là del moletto del borgo marinaro.
Nella baia il mare era relativamente tranquillo, appena increspato, ma al largo la linea dll'orizzonte appariva tutta irregolare e rotta da onde, la cui furia non arrivava sino a noi.
Era davvero singolare e mai visto prima, almeno da me. All'inizio c'era quasi da chiedersi se nn fosse una pccola foca...
Si tuffava e, ogni volta dopo circa trenta secondi, riemergeva a una quindicina di metri più distante dal punto in cui s'era immerso. Quando ricompariva, si vedeva soltanto la testina, che poi quando si è avvicinato un po' di più è apparsa dotata d'un grande becco giallo.
Il corpo era a borraccia e lucente. Quando si tuffava il suo slancio era deciso ed balzava del tutto fuori dall'acqua, mostrando di possedere un'inusitata agilità.


All'estremità del corpo, nel tempo di volo, si scorgevano due zampe palmate.
Compulsivamente, s'immergeva e, con tutta evidenza, nella sua permanenza subacquea, "cacciava".
Non ha interrotto questa sequenza un solo istante, nè ha introdotto in essa alcuna variante significativa.
Più o meno, si è mantenuto sempre nello stesso punto, senza mai avvicinarsi alla scogliera, sì da farsi vedere meglio.
Io non sono uno zoologo e, quindi, non sono in condizione di pronunciarmi con certezza di quale animale si trattasse.
Certo è che la sua presenza era un'evenienza davvero insolita. Mai visto prima...
Ma anche, indubbiamente, il fatto che l'esserino fosse assolutamente isolato.
A ben pensarci, potrebbe essere il soggetto per una bella storia di animali.
Forse quella di un piccolo che, allontanato dal suo stormo dalla violenza dei venti e dalle tempeste, adesso, cerca di tirare avanti in solitudine, pieno di nostalgia ed in attesa fiduciosa di potersi ricongiungere con i suoi.
Ma questa è un'interpretazione antropomorfa e letteraria.
Piuttosto: da una ricerca fatta in internet e, osservando alcune immagini reperite nel web (per l'uno e l'altra cosa, tutto merito di Romina), sembrerebbe trattarsi d'un Marangone dal Ciuffo, diffuso in colonie nell'areale del Mediterraneo, presente in Sardegna e ora avvistato anche in Sicilia e a Lampedusa.

1 commento:

  1. Quella che segue è la descrizione del Marangone dal ciuffo, reperita in un sito web.
    Rivestiti di un piumaggio molto compatto e scuro, questi uccelli hanno le le dita dotate di una palmatura completa che gli permette di nuotare, anche sott'acqua, ad una velocità notevole.
    I cormorani (o marangoni) si distinguono dagli altri uccelli acquatici per diversi caratteri piuttosto evidenti. Intanto le dimensioni, queste infatti sono maggiori di quelle di qualsiasi anatra, poi la lunga coda, il becco anch'esso lungo e uncinato, utile per cacciare i pesci, e una piccola sacca golare per immagazzinare il cibo. Uccelli tuffatori si sono perfettamente adattati alla vita acquatica.
    I cormorani sono però dotati di un piumaggio poco impermeabile. Per questo hanno bisogno di tornare spesso a terra per asciugarsi. E' perciò molto facile osservarli su scogli o altri posatoi intenti ad asciugare il piumaggio al sole. Il marangone dal ciuffo è più piccolo del cormorano propriamente detto, ha il collo leggermente più sottile e più corto così come più piccole sono le dimensioni della testa e del l becco che è più piccolo. Ma si riconosce soprattutto per la sua colorazione verde-nera uniforme, priva del bianco sulle guance e sul mento e della macchia bianca ai "calzoni" e, all'epoca delle cove, per la corta cresta alzata sul capo a cui deve il suo nome. I marangoni sono uccelli sociali e si riuniscono in stormi molto consistenti. Amano la vita di comunità : infatti tutti assieme sostano sulle rocce al sole, insieme individuano e cacciano i banchi di pesce di cui si nutrono, insieme soprattutto si riproducono per meglio difendersi da eventuali pericoli e consolidare l'occupazione dei siti idonei alla nidificazione.
    A partire da febbraio-marzo le coppie cominciano la costruzione dei nidi che vengono posizionati tra i sassi prevalentemente su rocce a picco sul mare, ma anche in anfratti e, qualche volta, anche sotto la bassa vegetazione caratteristica dell'arcipelago. Le due-tre uova che depongono si schiudono dopo circa un mese di incubazione portata avanti da entrambi genitori. I piccoli nascono implumi e devono essere accuditi per circa due mesi prima di rendersi indipendenti. Adulti e giovani poi convivono, rimanendo spesso legati alla stessa colonia per tutta la loro esistenza.

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