giovedì 7 agosto 2008

Anch'io voglio essere "mangiathleta"!!! Il “Mangiathlon”, uno sport estremo davvero particolare...


Nel variegato mondo dello sport ne possono succedere di tutti i colori.
Prendono piede le discipline sportive più diversificate, da quelle che richiedono l'apprendimento di abilità tecniche particolarissime, a quelle in cui prevale la dura fatica o il confronto con difficoltà estreme (come, ad esempio, correre nel deserto in condizioni di autosufficienza, oppure scalare una montagna altissima, sapendo bene che la posta in gioco potrebbe essere molto elevata). Ma anche le più strane e, a volte, a dir poco, stravaganti.
Di tutto e di più.
Sembra che il motto che si cerca di seguire sia "Estremo e rischioso è bello". Sarebbe molto interessante approfondire un'indagine sociologica sui motivi più profondi che spingono molti ad intraprendere attività fatiganti o rischiose, in cui ci si muove davvero sul filo del rasoio.
A dire il vero, alcuni lo hanno già fatto come il sociologo francese Le Breton.
In ogni caso, uno degli elementi portanti dello sport è il confronto: o quello diretto con l'avversario, oppure quello "in differita" in cui l'impresa si tenta in solitaria ma dove, comunque, si cerca di superare un record, un primato, una migliore prestazione stabilita in precedenza da qualcun altro.
Per contro, se c'è il confronto con gli avversari, c'è sport e c'è agonismo (inteso nel senso di "lotta"): ed è così che attività apparentemente "statiche" possono anche loro essere rubricate come sport. Per esempio, in una vecchia "Enciclopedia dello Sport" pubblicata nei tardi anni Sessanta, tra gli sport trattati con singole voci monografiche (molto ben fatte, a dire il vero) figuravano anche il gioco degli scacchi o il bridge.
Per capire il perché di ciò, non bisogna dimenticare, peraltro, che una delle più forti radici dello sport è il gioco, mentre l'altra – altrettanto forte - è la guerra.
Tutto questo preambolo spiega i motivi per cui una società sportiva rinomata per le sue intense attività organizzative nel territorio di Rimini e provincia (il Golden Club), promuova da anni una singolare competizione denominata "Mangiathlon" in cui i partecipanti alla tenzone (grandi mangiatori di base) si confrontano sulla quantità di cibo che riescono ad ingurgitare in un tempo limite dato.
Nella nominata enciclopedia della sport, questo tipo di competizione non era contemplato: ma, in fondo, per definire cosa sia una competizione “sportiva” occorrono alcuni elementi base che sono
  • Il confronto con uno o più avversari
  • Un sistema di regole
  • Un dispositivo di gara
  • Un sistema di misurazione (che stabilisca cosa si debba misurare e come)
  • Un sistema di controlli
  • La presenza di Giudici di gara titolati (per il controllo del rispetto del regolamento, dell'aderenza ad un codice di lealtà tra avversari, per comminare eventuali sanzioni)
A condizione che tutte queste fattori siano rispettati, ecco che si può realizzare una competizione sportiva con tutti i crismi dell'agonismo.
Qualcuno di mia conoscenza ha anche dato vita ad una competizione internazionale di rutti (sì, davvero, avete sentito bene: a Reggiolo, nell’Emilia. Esiste persino un sito internet dedicato a questo evento annuale).
E non importa che la manifestazione sportiva cui si dà vita contravvenga ai più elementari criteri dell’estetica e della ricerca del bello, che da sempre si considerano qualità fondamentali del gesto sportivo.
Detto questo, in una competizione incentrate sull’abbuffata, cioè sulla quantità di cibo ingurgitato come si fa a stabilire chi sia il vincitore?
Non è sufficiente effettuare misurazioni sulla quantità di cibo ingurgitato, sulle portate che sono state servite oppure sulla velocità con cui sono state "spazzolate" (anche se il cronometraggio di ogni singola prova è di prammatica, perchè anche il tempo di consumo riveste una sua importanza), ma ci si riferisce al dato più inoppugnabile che è quello dell'incremento ponderale subito da ciascun concorrente dall'inizio della gara alla sua conclusione, quando si sente il suono rituale del fischietto del giudice di gara.
Ciò presuppone che gli avversari effettuino una pesata pre-gara, per stabilirne in modo inoppugnabile le condizioni ponderali base.
E' chiaro che qui non c'è alcuna gioia (o piacere) nel mangiare, né alcuna regola del galateo da seguire.
Gli avversari sono obbligati per regolamento a mettere in mostra un'ancestrale natura ferina ed animalesca.
Infatti, sono bandite le posate ed è appena consentito l'uso delle mani: in sostanza, bisogna mangiare, usando prevalentemente la bocca, quindi grufolando direttamente nel piatto e, dunque, mettendo in mostra una foga suina (con tutto il rispetto per i maiali)...
La capacità di sopportare di insozzarsi il volto e gli abiti di cibo fa parte delle qualità richieste ai partecipanti.
Questo tipo di competizione dimostra in modo esemplare che - come dicevo prima - nel campo dello sport, ce ne è davvero per tutti i gusti.
L'importante che chi pratica lo sport più bizzarro e i suoi fan siano contenti!!!
Ecco di seguito la notizia che riguarda lo svolgimento del recentissimo Mangiathlon riminese, svoltosi solo pochi giorni fa (il 31 luglio, per l'esattezza).
Un ultimo punto che qualifica un sport (le competizioni sportie in quella disciplina) è un cronista che lo racconti. In questo caso, è Gionni Schiaratura, presidente del riminese Golden Club, a farci un’appassionante cronaca dell’evento.
Dall'elencazione (e descrizione) delle diverse prove che i concorrenti si sono trovati ad affrontare si comprende bene che la sfida a colpi di salsicce, di uova sode, di tagliolini e quant’altro è stata degna dei classici banchetti dei Romani, ma anche – se vogliamo – quelli della tradizione rabelaisiana di Gargantua e Pantagruel. In ogni caso, vi si riconosce un sapore tipicamente romagnolo (e forse anche felliniano).
Le super-mangiate, trasformate in gara, fanno parte anche del repertorio filmico. Lasciando da parte “La grande abbuffata” in cui l’ingurgitazione di cibo da parte dei protagonisti assume un significato quasi metafisico come declinazione di un lucido “cupio dissolvi”, vi è una bella sequenza in un indimenticabile e malinconico film di Bob Reiner, Stand by me, tratto dall’omonimo romanzo breve di Stephen King.
Guardando alle descrizione delle diverse "prove", si può ben dire: "Non importa quello che mangi, ma quanto mangi!".
In internet, è visionabile un video sulla manifestazione riminese:

MANGIATHLON: PIÙ SI MANGIA, PIÙ SI VINCE - Video cultura LA7.it

(A Rimini un'incredibile abbuffata al limite della sopravvivenza...)

La grande notte
del Mangiathlon Tricolore:
un trionfo per Frenkybello

(Gionni Schiaratura, Golden Club Rimini)


Nella notte di venerdì 31 luglio s'è consumata un’altra “Mangia-impresa”, l’ennesima in questi dodici anni in cui il Golden Club Rimini raggruppa attorno ai tavoli del ristorante "La Casa Colonica" di via della Fiera a Rimini i più voraci mangiatori in circolazione.
Il campione assoluto del Mangiathlon Tricolore 2008 è il ravennate Franco Camerini detto "Frenkybello" che ha sbaragliato al fotofinish l’agguerrita concorrenza ingrassando la bellezza di 7,300 chilogrammi dall’inizio alla fine delle ardue prove di questa competizione che meriterebbe, senza tema di smentita, di finire nel programma olimpico degli imminenti Giochi di Pechino.
Fatta questa premessa ricordiamo che la gara ha visto sfidarsi 8 super mangiathleti e che, sul podio, sono finiti anche "Il Duca", alias Glauco Natali, e Davide Faenza, in arte e di fatto "Bagoin", cresciuti rispettivamente di 7,2 e 4,4 chilogrammi.
Fasi della gara:
  • Riscaldamento - Ogni concorrente, ciascuno con il suo numeroso seguito di tifosi, ha rapidamente trasformato il ristorante "Casa Colonica" in una arena di mangiatori. I mangiathleti, dopo la pesatura, si sono preparati alle tremende prove speciali che li attendevano di lì a poco con un riscaldamento a base di profumati crostini.
  • 1 fiamminga di Tagliatelle al ragù - Sin dalla prima prova speciale, si è capito subito che si sarebbe trattato di un confronto spettacolare ed equilibrato all’ultimo boccone. Nella fiamminga di tagliatelle al ragù” si è registrato un ex-equo fra il Duca e Frenkybello che hanno stabilito il nuovo record gara in 35”68, polverizzando quello precedente di 41”65 che apparteneva al toscano Manuele Pupilli detto "Pupo" e che resisteva dal lontano 2002. Alle loro spalle, chiudeva "Giangibar" (al secolo Gianluca Bortolucci) in 1’40”15.
  • 10 Salsicce bollenti - Passando alle salsicce, il più vorace è stato Frenkybello che si è sparato giù 10 morelli in 1’21”02 davanti al Duca che le spazzolava via in 1’57”71 e a Giangibar in 3’39”92. Sulle salsicce si registravano gli abbandoni di “Dinosauro” Dino Nicoletti e “Ultrarun” Bruno Tacchi.
  • 5 uova sode - Nel terzo tempo della gara, con la prova delle “5 uova sode”, ancora un alloro per Frenkybello che le strozzava in 29”04 alla media di 6” a uovo davanti al Duca che chiudeva in 34”74 e a Giangibar 1’ 30’20”. Sulle uova, invece, cadeva “Mastrolindo” Andrea Casotti.
  • 1 Filone di Ciambella - All’ultima prova, approdavano in cinque: Frenkybello, Duca, Giangibar, Bagoin e Ruspa “Davide Migani”. Sulla ciambella, il Duca (Campione in carica del Mangiathlon) sfoderava tutte le sue doti mangiatorie, spazzolando via il filone di dolce in 2’03” migliorando il record che già gli apparteneva davanti al tosto e agguerrito rivale Frenkybello che chiudeva in 2’19”. Alle loro spalle, Bagoin, con una “tecnica puramente suina”, ingurgitava il suo filone in 13’19”15”. Nonostante i massaggi addominali, si arrendevano Giangibar e Ruspa.
  • Verdetto - La bilancia decretava, a sorpresa, per appena 100 grammi il successo del ravennate Frenkybello212 kg (Franco Camerini) davanti al cesenatese “il Duca” (Glauco Natali) e al riminese “Bagoin” (Davide Faenza). Frenkybello sulla bilancia faceva registrare un peso finale di kg 180,300 con un incremento di kg 7,300 davanti al Duca (con un aumento di 7,200 chilogrammi) e a Bagoin (82,200 kg più 4,4 kg). Lo scettro d’incremento di peso rimane nelle mani del Duca con kg 7,9 stabilito nella scorsa edizione.
Per tutti gli altri, per i “mangiathleti” non competitivi, è stata una piacevole serata nel corso della quale hanno potuto ammirare all’opera degli autentici campioni. E l’appuntamento è già stato lanciato, per il 13° Mangiathlon, nell’estate 2009.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Pensieri sparsi by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at mauriziocrispi.blogspot.com.