giovedì 27 gennaio 2011

"Immaturi": esile la trama, simpatici i personaggi


Immaturi (un film di Paolo Genovese, Italia, 2010) è uno di quei film che si vanno a vedere per caso, perchè il progetto di vedere il film di "prima" scelta fallisce perchè - proprio quando decidi di andarci - in applicazione della Legge di Murphy quella sala cinematografica è chiusa per riposo.

Il film di Genovese - per quanto inizialmente ci si accosti ad esso con riserve - poi ti prende, non tanto per l'intreccio che è fondamentalmente esile, ma per il modo in cui sono costruiti i diversi personaggi, tutti quarantenni che, ex-amici ed ex-compagni di scuola, un tempo legatissimi e sempre assieme, si ritrovano quando apprendono che il loro esame di maturità è stato annullato per irregolarità procedurali e che, a causa di ciò, devono sostenerlo nuovamente per mettersi a posto con i titoli acquisiti successivamente e che, a cascata, rischiano di essere tutti invalidati..

Giorgio (Raoul Bova) è uno psichiatra infantile che va in crisi alla notizia che potrebbe diventare padre.
Lorenzo, invece, è un agente immobiliare che, emancipato nel lavoro ma non nella vita, dorme ancora nel letto a castello della sua cameretta d'infanzia e che per nulla al mondo lascerebbe la casa dei genitori, la colazione a letto con cornetto e caffè appena fatto che gli è servito dalla mamma, pranzi e cenette con le sue pietanze preferite: il classico "bamboccione" italico che per nulla al mondo si schioderebbe dalle comodità della casa dei genitori, al punto di fare della sua condizione un'ideologia.
Luisa (Barbora Boboulova) è una manager separata con una figlia meno distratta di lei e cresciuta come bambina "perfetta" ma ciò nondimeno desiderosa di maggiori attenzioni materne e soprattutto di un clima più autenticamente familiare: Luisa, in crisi con il lavoro, insidiata com'è da una collega rampante, vive con il rimpianto di un bacio mai dato ai tempi della scuola.
Francesca (Ambra Angiolini) è una chef che, per disintossicarsi da un appetito sessuale compulsivo frequenta un gruppo di auto-aiuto sex-anonyimous, disperatamente tesa a cercare di giungere a fare l'amore co un uomo e non semplicemente "sesso", come ha sempre fatto per sfuggire alle sue insicurezze e alla sensazione di non essere amata a sufficienza.
Piero (Luca Bizzarri) è un dj che ascolta ogni notte le nostalgie altrui, vivendo immerso nelle proprie, e che, nello stesso tempo, si divincola sistematicamente dai legami sentimentali troppo stretti, vantando di avere una famglia fittizia, in modo da poter vivere le sue storie d'amore solo marginalmente e che - essendo in crisi con la sua "fidanzata" che ha relegato al rango di "amante" segreta e che è divenuta insofferente delle sue indecisioni e sotterfugi vari - si impelaga in una conversazione in chat e poi via sms con una teenager, illudendosi che questa storia "al buio" possa dare soluzione ai suoi problemi.
Virgilio (Paolo Kessisoglu), vanesio e vanaglorioso, è quello che con una bugia, vent'anni prima, ha disintegrato il gruppo.

Il tratteggio dei personaggi è divertente e delicato assieme. La storia si dipana tra i nodi del presente, le complicazioni che le scelte esistenziali comportano per ciascuno degli amici, ognuno vincolato ai propri fantasmi del passato, e le rievocazioni degli anni ruggenti della scuola, quando il gruppo di amici era ancora compatto e unito. In fondo, "Immaturi" si presenta come una sorta di "Grande freddo" all'italiana, meno orientato sul versante del dramma (lì è un gruppo di amici delusi dalla vita a riunirsi per la prima volta dopo molti anni per piangere uno di loro, morto prematuramente e primo ad andarsene) e più tarato sul registro della commedia leggera all'italiana.

Belle le musiche che oscillano di continuo tra i "ruggenti" anni Ottanta e il primo decennio del XXI secolo.
A suggellare il film un bel brano di Alex Britti composto appositamente per la colonna sonora.

Nel complesso è un film godibile, pur senza pretese.

TRAILER

La canzone di Alex Britti

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