venerdì 6 agosto 2010

A Palermo c’era un bel prato verde…


Il progetto della Villa a Mare del Foro Italico Umberto I s'è andato concretizzando nel corso degli anni e, dopo un percorso di ondate di scetticismo e piccole polemiche (come è accaduto a proposito della scelta decorativa dei birilli in ceramica) e passi falsi (come, ad esempio, le scelte inizialmente poco idonee per la realizzazione del rivestimento prativo) ha portato i nostri cittadini ad avere uno spazio verde in più ampio e arioso, con la bellezza aggiuntiva di essere ubicato proprio sul mare, con la vista sullo spettacolare Golfo di Palermo e sulla grande massa rocciosa di Monte Pellegrino.

La Villa è molto amata dai Palermitani e molto “vissuta”, sia per le passeggiate, sia per la pratica dello sport (tantissimi i ciclisti, i podisti, i fitwalker, ma anche i padroni di cani e gli amanti della natura, oltre a tanti pescatori).

Il pezzo forte di questa Villa sono i grandi prati che finalmente, grazie a delle cure pressoché continue del personale preposto, hanno attecchito (cosa che a Palermo, con le sue condizioni climatiche non è affatto facile).

E, in effetti, cosa quasi miracolosa (per Palermo, laddove in altre città sarebbe la normalità) squadre di operai del Comune ci lavorano di continuo, irrigando, falciando l’erba, rimuovendo i rifiuti lasciati dagli utenti domenicali (questa è un po’ una piaga - segno della nostra inciviltà - ma almeno i rifiuti vengono rimossi).

Insomma la Villa a Mare è veramente un fiore all’occhiello per la nostra Amministrazione comunale, qualcosa di cui tutti i cittadini possono andare orgogliosi, una carta di presentazione per la città, visto che sono anche molti i turisti che di mattina presto ci vanno a correre.

Ma a Palermo, così come si fa, automaticamente si disfà senza stare troppo a rifletterci su, non appena si profila un progetto diverso al quale pare opportuno dare l’adesione incondizionata, senza soppesare costi e benefici.

Il 29 giugno è stata annunciata una visita pastorale del Papa a Palermo, il prossimo 3 ottobre.

Il programma denso e intenso della Sua visita prevede anche che Sua Santità concelebi la Santa Messa proprio sul grande prato verde della Villa a Mare.

Non si può che essere lieti della visita del Santo Padre a Palermo e l’utilizzo di quel prato verde - ritenuto idoneo perché offre un grande spazio all’adunanza dei fedeli - parrebbe ben poca cosa di fronte alla grandiosità dell’evento.

Ma se si riflette sul fatto che sarà necessario edificare un grande palco per ospitare tutte le Autorità ecclesiali, cittadine e militare, che sarà necessario transennare tutta l’area e predisporre una strada che attraversi il detto prato per farvi transitare il Santo Padre tra due scenografiche ali di folla, si comprende bene che il prato verde, tanto faticosamente conquistato, verrà martoriato da una serie di interventi preliminari, che implicheranno il passaggio di camion per il trasporto di attrezzature e di ruspe per la predisposizione di un piano stradale, per non parlare poi dell’effetto dello scalpiccio di migliaia di piedi nel giorno dell’adunanza.

Perché – piuttosto – non identificare una diversa area della città e, con l’occasione, bonificarla, investendo dei soldi che consentano di gettare le basi per la creazione di un altro parco cittadino?

Il principio secondo il quale per fare una cosa che da lustro alla città se ne debba distruggere un’altra, levandola all’utilizzo dei cittadini, esprime un modo di governo della città insensibile e poco illuminato, nonché poco attento alle finanze pubbliche, in un momento in cui ve ne sarebbe particolarmente bisogno.

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