Ha piovuto tutto il giorno,
ieri
E' un inverno, questo,
che non molla la sua presa
Ed ora c'è anche la nube
di ceneri e polveri sottili
che viaggia sulle nostre teste
arrivando dalla lontana Islanda
Forse è questa nube
a portarci freddo, vento e pioggia
o il kraken
che nelle profondità dell'oceano
si dimena
E poi,
quando sembrava
che avesse smesso,
pulviscolo d'acqua, dovunque
e ci si bagnava
senza nemmeno accorgersene,
quella che, qui dai noi,
chiamano pioggia azzuppaviddanu
Ho camminato nel parco deserto,
niente cani e padroni,
solo qualche ombra furtiva ed indistinta
nel generale grigiore.
Aria immobile,
il terreno scivoloso sotto i piedi,
odore di terra bagnata,
panchine viscide
e, anche volendo,
non ci si può fermare
a riposare
sulle loro sedute di pietra
Se mi ci sedessi,
ubbidendo al desiderio di stare,
l'atmosfera crepuscolare,
l'umidità invadente,
con il freddo che penetra sino alle ossa,
m'ispirerebbero soltanto pensieri
di decadente malinconia
E la nostalgia mi divorerebbe
in un batter d'occhio,
senza appello
E, allora, meglio evitare...
Come sarebbe bello essere
con una bella famiglia di gatti sornioni
che si crogiolano al sole
acciambellati pigri
su di panchina di legno
illuminata dal sole pieno del primo meriggio!
Se fossi lì,
me starei fermo, immobile,
a scaldarmi,
a stiracchiarmi
e a fare le fusa
compiaciuto
e vivrei felice
l'attimo presente
Un bel sogno,
davvero!
E invece l'unico sogno
che ho ricordato di questa notte
è quello di una gallina tatuata
che, instancabilmente, danzava davanti a me
come una piccola bajadera dipinta...
Palermo, il 18.04.2010
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