Ed ora c'è anche la nube di ceneri e polveri sottili che viaggia sulle nostre teste arrivando dalla lontana Islanda
Forse è questa nube a portarci freddo, vento e pioggia o il kraken che nelle profondità dell'oceano si dimena
E poi, quando sembrava che avesse smesso, pulviscolo d'acqua, dovunque e ci si bagnava senza nemmeno accorgersene, quella che, qui dai noi, chiamano pioggia azzuppaviddanu
Ho camminato nel parco deserto, niente cani e padroni, solo qualche ombra furtiva ed indistinta nel generale grigiore.
Aria immobile, il terreno scivoloso sotto i piedi, odore di terra bagnata, panchine viscide e, anche volendo, non ci si può fermare a riposare sulle loro sedute di pietra
Se mi ci sedessi, ubbidendo al desiderio di stare, l'atmosfera crepuscolare, l'umidità invadente, con il freddo che penetra sino alle ossa, m'ispirerebbero soltanto pensieri di decadente malinconia
E la nostalgia mi divorerebbe in un batter d'occhio, senza appello
E, allora, meglio evitare...
Come sarebbe bello essere con una bella famiglia di gatti sornioni che si crogiolano al sole acciambellati pigri su di panchina di legno illuminata dal sole pieno del primo meriggio!
Se fossi lì, me starei fermo, immobile, a scaldarmi, a stiracchiarmi e a fare le fusa compiaciuto e vivrei felice l'attimo presente
Un bel sogno, davvero!
E invece l'unico sogno che ho ricordato di questa notte è quello di una gallina tatuata che, instancabilmente, danzava davanti a me come una piccola bajadera dipinta...
La vita è un ponte. Attraversalo, ma non costruirvi alcuna strada.
Our earthly condition is that of passengers, of passers-by, of incompleteness moving towards fulfilment and, therefore, of struggle Non sorrido perchè qualcosa di bello mi è successo, ma perchè qualcosa di bello mi sta per succedere... (anonimo buddista) Ogni passo fa nascere una brezza (massima zen)
Caffè e ristoranti delle stazioni hanno una lunga tradizione di fascino, malinconia o squallore. In genere, chi torna ha sempre fretta di rientrare a casa: ecco perchè la loro clientela è composta esclusivamente da gente in partenza. Sono acceleratori di particelle, luoghi dove si sperimenta la fisica del sentimento, spingendo la scissione sino al limite. Altrimenti detto, funzionano da divaricatori, strumenti per favorire il distacco dei tessuti organici. Potremmo anche chiamarli "macchine da congedo". (Valerio Magrelli, da "La vicevita. Treni e viaggi in treno")
Sono medico, con specializzazione in Psichiatria nel cui ambito mi sono orientato soprattutto alla pratica della psicoterapia. Dal 2006, sono anche giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine dei giornalisti della Sicilia.
Ho praticato numerosi sport tra i quali il canottaggio e la canoa agonistici.
Dal 1988, ho cominciato a praticare la corsa amatoriale sulle lunghe distanze: dopo il mio "battesimo" di corsa con la "classica" e mitica Maratona di New York nel 1988, ho partecipato, concludendole, a più di 200 gare tra maratone ed ultramaratone. Sono figlio del giornalista siciliano Francesco Crispi, prematuramente scomparso nella sciagura aerea di Punta Raisi, e nel blog che ho appena avviato "Francesco Crispi. Chi era" intendo riversare tutte le conoscenze e i materiali documentari relativi a mio padre e alle sue opere che, purtroppo, allo stato attuale, non hanno mai avuto nella rete, sinora, alcuna visibilità.
Per contatti e per l'invio di materiali aneddotici e documenti pertinenti riguardanti mio padre e le sue attività giornalistiche,
il mio indirizzo mail è il seguente: maurizio.crispi@gmail.com
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