Cella 211 di Daniel Monzon è un film carcerario molto ben fatto e credibile, con risvolti politici ed umani.
Juan Olivera che deve iniziare a prestare servizio come agente di custodia penitenziario in un carcere spagnolo (Zamora), per zelo, si presenta in carcere un giorno prima per conoscere meglio il nuovo posto lavoro. Giovane sposo, la moglie è incita di sei mesi, e questo lavoro rappresenta per il piccolo nucleo familiare la promessa di una stabilità economica.Il film porta con sè anche di denuncia delle condizioni di vita esistenti all'interno delle carceri spagnoli e dell'arbitrio di alcuni dei carcerieri che, con il loro comportamento, alimentano il seme della violenza. Un tema di genere caro alla cinematografia americana viene rinterpretato da Daniel Monzon sulla base delle specificità del suo contesto nazionale.
Mentre Juan è in visita e i futuri colleghi gli illustano la situazione e i suoi futuri compiti, viene accidentalmente colpito alla testa da un calcinaccio e, essendo ferito e privo di coscienza, in emergenza, viene fatto distendere sulla branda della cella 211 momentaneamente vuota. Nel frattempo, scoppia un'insurrezione guidata dal capo riconosciuto dei carcerati, denominato "Malamadre", violento, crudele, ma tuttavia carsimatico e capace di esprimere un suo rozzo codice d'onore.
Juan, ripresi i sensi, si ritrova nel bel mezzo delal rivolta e, con presenza di spirito, si finge un detenuto, appena giunto: la sua finzione è credibile e, con una serie di colpi di scena, finisce con il diventare uno dei capi dei riottosi, accettato e sostenuto da Malamadre.
La vicenda si svolge nel chiuso ambiente claustrale del carcere, assediato dalle teste di cuoio pronte ad intervenire e da una folla di familiari, amici e parenti dei detenuti che si accalcano all'esterno per avere notizie. La precedente conduzione della disciplina detentiva guidata dal sadico carceriere Utrillo si ritorce contro l'amministrazione stessa dell'istituto di pena e intanto la rivolta rischia di assumere i connotati di un caso politico, visto che tre Baschi vengono presi in ostaggio dai rivoltosi.
Ma la visone di alcune sequenze è davvero dura.
Alla fine, la simpatia dello spettatore, malgrado le efferatezze messe in atto da qualcuno dei rivoltosi, non può non andare alla loro causa e allo stesso Malamadre, il carismatico personaggio che, ponendosi alla loro guida, si fa portatore di una sua rude forma di lealtà e di un - sia pur primitivo - codice d'onore.
Al contrario, gli antagonisti (i rappresentanti dell'amministrazione carcercaria e i mediatori governativi) fanno una figura meschina, perchè sono disposti a ricoorere a tutti i sotterfugi possibili, alla menzogna e al tradimento pur di venire a capo della difficile situazione.
Il tutto, con un ritmo incalzante e senza mezze misure, è sottolineato da una colonna sonora in cui dominano, prima, i rumori angoscianti di porte di ferro sbattute, cigolii di serrature, tintinnii di chiavi e i cupi clangori delle cancellate scorrevoli che si chiudono o si aprono e, dopo, quando è scoppiata l'insurrezione, dal disordine delle grida concitate dei rivoltosi e delle loro risate scomposte, delle vetrate infrante e di tutti i rumori affastellati che esprimono il liberarsi di un furore pantoclastico contro la struttura odiata.
Quasi del tutto assenti gli orpelli musicali: solo nelle scene che rievocano i quieti quadri di vita familiare di Juan prima della sfortunata serie di circostanze in cui viene ad essere coinvolto, sono le parole composte e affettuose della moglie Helena a fare da contraltare sonoro all'inferno del carcere.
Da vedere, se si ha stomaco per affrontare le scene più violente.
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Scheda film
Regia: Daniel Monzón;
Interpreti: Luis Tosar, Alberto Ammann, Antonio Resines, Marta Etura, Carlos Bardem, Manuel Morón, Luis Zahera, Vicente Romero, Fernando Soto, Jesús Carroza, Félix Cubero, Manolo Solo, Joxean Bengoetxea, Juan Carlos Mangas, David Selvas, Patxi Bisquert, Xosé Manuel Olveira 'Pico', Hilario Pino, Antonio Durán 'Morris', Jesus Del Caso, Pedro Piqueras, Suso Lista, Xavier Estévez;
Titolo originale: Celda 211;
Genere: Azione;
Ratings: Kids+16;
Durata: 110 minuti;
Origine: Francia, Spagna 2009. - Bolero
Uscita nelle sale cinematografiche in Italia: venerdì 16 aprile 2010.
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