Molti, tra i meno i giovani, ricorderanno le grandi biografie romanzate di Irving Stone su grandi personaggi che hanno impresso un'impronta indelebile nella scienza e nell'arte, come Michelangelo, Freud, Darwin, Pisarro e gli Impressionisti, Van Gogh.
La cattedrale della memoria. La storia segreta di Leonardo da Vinci di Jack Dann, pubblicato nel 1995 e solo nel 2009 in traduzione italiana, si pone appunto in questo solco, illuminando quel che è noto della biografia di Leonardo da Vinci, grande genio a tutto compo dell'Umanesimo, da vertici di osservazioni particolari ed inediti, di cui alcuni basati su fonti e altri semplicemente estrapolati o francamente inventati.
D'altra parte, per usare le parole dello stesso Jack Dann all'esordio della sua postfazione: "La storia, soprattutto la storia dei grandi personaggi, è una sorta di creazione del mito, un'estrapolazione di fatti noti da romanzare" (p. 615).
Molto illuminante, a questo riguardo, è proprio la postfazione al romanzo, poichè in essa emergono alcuni dei punti vista prevalentemente utilizzati dall'autore.
Innanzitutto, l'ossessione per il volo che il genio leonardesco alimentò dentro di sè, per gran parte della sua vita, come testimoniano gli appunti e gli schizzi da lui eseguiti a più riprese, a partire dal famoso "sogno di volo", risalente alla sua infanzia e che fu oggetto di interpretazione da parte di Freud in "Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci", sogno su cui si fondò successivamente la convinzione che Leonardo fosse omosessuale. L'ossessione per il volo - e in particolare la convinzione che fosse possibile volare su ala rigida e mobile - guidò Leonardo in una serie di esplorazioni ed osservazioni, ma sfociò anche nell'elaborazione di disegni (e modellini) sbalorditivamente antesignani dell'elicottero e dell'aliante (quest'ultimo aderente ad una visone di grandissima modernità).
Leonardo fallì nella realizzazione concreta di molte delle sue intuizioni, ma lo stesso Hargrave (quello che in epoca moderna effettivamente realizzò l'aliante) testimonia della difficoltà che egli ebbe nel passare dall'intuizione all'operatività.
Vi è poi una parte consistente della storia romanzata di Dann riguardante il periodo trascorso da Leonardo in Medio Oriente, in Siria specificatamente, al servizio del califfo Ka'it Bay, dove avrebbe utilizzato le proprie invenzioni ingegnerestiche applicate alla guerra per sconfiggere le forze del turco Mehmet.
Si tratta di uno scorcio della storia leonardesca, quello intercorrente tra il 1482 e il 1486, su cui non si hanno molte notizie: pare che Leonardo sia vissuto quasi in una sorta di anonimato - anche epistolare - per oltre due anni.
L'autore, fondandosi sul valore euristico di alcune epistole inedite (vere o non vere che siano non importa perchè fanno comodo all'intreccio romanzesco e alla costruzione d'un corpus mitico) si dilunga molto, su questo periodo, soffermandosi sull'effetto che ebbero le numerose applicazioni del genio leonardesco alla guerra, laddove nella realtà italiana - benchè egli avesse prodotto numerosi schizzi dimostrativi per Ludovico Sforza - non venne mai preso veramente sul serio, come pure da Lorenzo il Magnifico a Firenze. D'altra parte, l'autore sottolinea che Leonardo nei suoi disegni delle macchine da guerra raffigurate con dovizie di effetti avesse nei loro confronti un atteggiamento asettico, quasi amorale, tipico dello scienzato che persegue la sua idea "platonica", senza preoccuparsi degli effetti - anche devastanti - di una loro effettiva applicazione nella realtà.
La lettura del testo è accativante e scorrevole.
La Cattedrale della memoria è il primo romanzo di Jack Dann tradotto in lingua italiana.
Jack Dann, nato nel 1945, è un autore prolifico, autore di oltre sessanta romanzi, pluripremiato.
La cattedrale della memoria. La storia segreta di Leonardo da Vinci di Jack Dann, pubblicato nel 1995 e solo nel 2009 in traduzione italiana, si pone appunto in questo solco, illuminando quel che è noto della biografia di Leonardo da Vinci, grande genio a tutto compo dell'Umanesimo, da vertici di osservazioni particolari ed inediti, di cui alcuni basati su fonti e altri semplicemente estrapolati o francamente inventati.
D'altra parte, per usare le parole dello stesso Jack Dann all'esordio della sua postfazione: "La storia, soprattutto la storia dei grandi personaggi, è una sorta di creazione del mito, un'estrapolazione di fatti noti da romanzare" (p. 615).
Molto illuminante, a questo riguardo, è proprio la postfazione al romanzo, poichè in essa emergono alcuni dei punti vista prevalentemente utilizzati dall'autore.
Innanzitutto, l'ossessione per il volo che il genio leonardesco alimentò dentro di sè, per gran parte della sua vita, come testimoniano gli appunti e gli schizzi da lui eseguiti a più riprese, a partire dal famoso "sogno di volo", risalente alla sua infanzia e che fu oggetto di interpretazione da parte di Freud in "Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci", sogno su cui si fondò successivamente la convinzione che Leonardo fosse omosessuale. L'ossessione per il volo - e in particolare la convinzione che fosse possibile volare su ala rigida e mobile - guidò Leonardo in una serie di esplorazioni ed osservazioni, ma sfociò anche nell'elaborazione di disegni (e modellini) sbalorditivamente antesignani dell'elicottero e dell'aliante (quest'ultimo aderente ad una visone di grandissima modernità).
Leonardo fallì nella realizzazione concreta di molte delle sue intuizioni, ma lo stesso Hargrave (quello che in epoca moderna effettivamente realizzò l'aliante) testimonia della difficoltà che egli ebbe nel passare dall'intuizione all'operatività.
Vi è poi una parte consistente della storia romanzata di Dann riguardante il periodo trascorso da Leonardo in Medio Oriente, in Siria specificatamente, al servizio del califfo Ka'it Bay, dove avrebbe utilizzato le proprie invenzioni ingegnerestiche applicate alla guerra per sconfiggere le forze del turco Mehmet.
Si tratta di uno scorcio della storia leonardesca, quello intercorrente tra il 1482 e il 1486, su cui non si hanno molte notizie: pare che Leonardo sia vissuto quasi in una sorta di anonimato - anche epistolare - per oltre due anni.
L'autore, fondandosi sul valore euristico di alcune epistole inedite (vere o non vere che siano non importa perchè fanno comodo all'intreccio romanzesco e alla costruzione d'un corpus mitico) si dilunga molto, su questo periodo, soffermandosi sull'effetto che ebbero le numerose applicazioni del genio leonardesco alla guerra, laddove nella realtà italiana - benchè egli avesse prodotto numerosi schizzi dimostrativi per Ludovico Sforza - non venne mai preso veramente sul serio, come pure da Lorenzo il Magnifico a Firenze. D'altra parte, l'autore sottolinea che Leonardo nei suoi disegni delle macchine da guerra raffigurate con dovizie di effetti avesse nei loro confronti un atteggiamento asettico, quasi amorale, tipico dello scienzato che persegue la sua idea "platonica", senza preoccuparsi degli effetti - anche devastanti - di una loro effettiva applicazione nella realtà.
La lettura del testo è accativante e scorrevole.
La Cattedrale della memoria è il primo romanzo di Jack Dann tradotto in lingua italiana.
Jack Dann, nato nel 1945, è un autore prolifico, autore di oltre sessanta romanzi, pluripremiato.
Questa in sintesi la trama (da IBS)
Questo romanzo traccia un ritratto inedito della vita di Leonardo che è anche un grande affresco del nostro Rinascimento. Partendo dall'infanzia e dalla formazione del genio di Vinci nella bottega del Verrocchio, Dann segue le tappe della biografia leonardesca con la tenacia e l'intuito di un detective. La vita artistica, culturale e politica della Firenze medicea è raccontata in queste pagine con la leggerezza e la finezza tipica dei grandi romanzieri. Le figure di Machiavelli, di Botticelli e di tutti i personaggi di spicco del Rinascimento fiorentino risaltano, nei loro rapporti con Leonardo, come caratteri sbozzati dalla mano di un raffinato scultore. Ma il cuore del libro è sicuramente nella scoperta fatta da Jack Dann di una pagina assolutamente inedita, e finora misteriosa, della vita di Leonardo. L'impiego delle sue geniali e fantasmagoriche "macchine da guerra" - quelle mirabilmente ideate e ritratte dalla mano leonardesca nei suoi libri di appunti - in una sanguinosa battaglia combattuta in Medio Oriente, dove Leonardo si trovava al servizio di un generale siriano. Il titolo del romanzo si rifà all'antica disciplina della mnemotecnica, che concepiva la mente come un complesso edificio - una cattedrale, appunto - per la "conservazione" dei ricordi e delle nozioni attraverso la memoria. Un edificio di cui occorre conoscere ogni stanza, e che bisogna imparare a percorrere: una cattedrale in cui sapersi orientare, per ritrovare i ricordi e le immagini e riconnetterli tra di loro.
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