Zemeckis coglie il profondo senso morale dell'opera di Dickens e non ne attenua i toni. Ne nasce quindi un film non adatto ai più piccoli (le scene con Marley e con lo Spirito dei Natali Futuri sono degne di un horror di classe, per di più in tre dimensioni). E' però capace di far riflettere con efficacia non tanto su una visione edulcorata del Natale quanto piuttosto sul senso che la vita di ognuno (credente o non credente che sia, considerata la non leggera considerazione sugli uomini di chiesa pronunciata dal quasi mitologico Spirito del Natale Presente) può assumere su questa terra (da www.mymovies.it)
A Carol Christmas 3D è il nuovo scintillante prodotto Walt Disney della cinematografia tridimensionale, per la regia di Robert Zemeckis e la partecipazione di un cast di attori eccezionali che hanno prestato volto e voce, prima dell'elaborazione digitale, Jim Carrey in testa a tutti.
La storia originariamente scritta da Charles Dickens e pubblicata per la prima volta più di 165 anni addietro (A Christmas Carol in prose. A ghost story of Christmas) è arcinota.
Ed è quello che accade. Uno appresso all'altro arrivano gli spiriti e gli mostrano il Natale che è passato, quello attuale e quello che verrà, riportando Ebenezer a squarci della sua vita passata, quando ancora aveva un cuore, e mostrandogli quale e quando potrà essere la conclusione della sua vita, in assenza di pentimento.
Ebenezer scopre che, malgrado il suo atteggiamento sia stato sempre ostile e respingente (se non addirittura odioso), quelli che lui ha vessato sono disposti a brindare per lui, ad augurargli - in sua assenza - un felice Natale.
Per l'attivarsi della voce dei sentimenti (attraverso la rivisitazione di un passato perduto e sepolto profondamente nella memoria), ma anche per la forte ed ineludibile lezione morale che riceve dai tre spiriti, arriva il pentimento sincero e, trascorsa la fantasmagorica notte, Ebenezer è un uomo rinato, pronto a fare opere di bene al suo prossimo e a tenere conto della sua esistenza.
La novella di Dickens ha ovviamente un risvolto moralistico nella sua conclusione, ma è anche spaventosa nei modi propri della narrativa nordeuropea affascinata, per tutto l'Ottocento, dalle storie di fantasmi (soprattutto la letteratura inglese).
E, ovviamente, vuole essere una orma di lieta novella, anche se in forma laica, poichè non vi è alcun riferimento alle tradizioni del Cristianesimo, nella forma d'una vicenda di morte/rinascita e di trasformazione spirituale attraverso un percorso interiore.
Questa la storia.
Per quanto riguarda la trasposizione filmica si ricorderà che la storia di Dickens è stata molto attenzionata sia da cineasti sia da registi di prosa.
Si può ricordareil cartone della Disney di molti anni addietro e, d'altra parte, Ebenezer Scrooge è divenuto il paradigma dell'avarizia, dell'avidità e della meschinità alla massima potenza, tanto che lo zio Paperone dei cartoni della Disney è "Uncle Scrooge", ma si ricorderanno anche diverse altre trasposizioni cinematografiche con attori veri, oltre ad alcune versioni teatrali.
Ebenezer Scrooge è divenuto un'icona dell'avarizia e dello strozzinaggio.
Il film è godibilissimo, per carità, molto fedele alla lettera del racconto e alla sua sequenza narrativa e per questo a tratti cupo e duro e di certo non rasserenante per i più piccini.
Tuttavia, come in tutti i film in 3D di recente produzione, sia in quelli già usciti, sia in quelli in programmazione nei prossimi mesi, si avverte una preoccupante tendenza: quella di subordinare la trama all'effetto speciale (in questo caso, quello della tridimensionalità), introducendo di conseguenza intermezzi narrativi non necessari giusto per poter deliziare lo spettatore con effetti speciali.
In questo film, tale fenomeno è poco appariscente, perchè la trama è un canovaccio obbligato che ha portato lo sceneggiatore a rispettare determinati passaggi e la loro tempistica, ma è evidente nell'indugiare compiaciuto nella ripresa di scene di vita quotidiana (per esempio i vari siparietti che animano le strade londinesi alla vigilia di Natale), oppure in alcune sequenze molto dinamiche (come l'inseguimento di Scrooge da parte di un lugubre carro mortuario). Per esempio, l'effetto "neve che scende" è veramente da sballo!
Veniva quasi naturale allungare la mano per toccare i fiocchi! E poi erano aprrezzabili anche alcuni insoliti punti d'osservazione o il repentino cambiamento dal grande al piccino, con i relativi mutamenti di prospettiva...
In altri film, tuttavia, (come, ad esempio, ne L'era glaciale in 3D) la trama si stempera notevolmente e il tutto si traduce in una accozzaglia di scene messe assieme per poter esibire gli effetti speciali che, alla lunga, senza un supporto narrativo di un qualche spessore, diventano stucchevoli.
A parte il fatto che gli effetti speciali, il più delle volte, vengono presentati quasi per intero nel trailer del film, sicchè visto questo, il film nella sua interezza può risultare noioso e lento, perchè le parti clou sono già conosciute e memorizzate.
E alla fine lo spettatore si sente un po' turlupinato.
Sembra che con il 3D si sia un po' ritornati ai primordi della cinematografia, quando sui rozzi schermi di un tempo si presentava solo l'effetto fantasmagorico del film per impressionare e stupire gli spettatori, ma senza il supporto di alcuna storia (per esempio, divenne celebre - per le reazioni di panico capaci di indurre nel pubblico - la scena della locomotiva a vapore che, lanciata da lontano a tutta velocità, sembrava piombare dritta dentro la platea).
Si può solo sperare che, passata l'ebbrezza dell'effetto speciale, si possa tornare a modelli narrativi più equilibrati con la giusta dosatura tra trama, novel e effetti.
In questo senso il 3D potrebbe essere davvero una nuova frontiera della cinematografia.
Vai al trailer del film
La storia originariamente scritta da Charles Dickens e pubblicata per la prima volta più di 165 anni addietro (A Christmas Carol in prose. A ghost story of Christmas) è arcinota.
Il frontespizio dell'edizione originale di "A Christmas Carol in prose. A ghost story of Christmas")
Ebenezer Scrooge, l'avido strozzino dal cuore arido viene visitato alla vigilia di un Natale dal fantasma del suo socio in affari (Marley) che, avvisandolo che ha ancora una chance di evitare di finire tra le anime dei dannati come - senza scampo - è già accaduto a lui per le malefatte che ha compiuto in vita, gli preannuncia l'arrivo di tre spiriti.Ed è quello che accade. Uno appresso all'altro arrivano gli spiriti e gli mostrano il Natale che è passato, quello attuale e quello che verrà, riportando Ebenezer a squarci della sua vita passata, quando ancora aveva un cuore, e mostrandogli quale e quando potrà essere la conclusione della sua vita, in assenza di pentimento.
Ebenezer scopre che, malgrado il suo atteggiamento sia stato sempre ostile e respingente (se non addirittura odioso), quelli che lui ha vessato sono disposti a brindare per lui, ad augurargli - in sua assenza - un felice Natale.
Per l'attivarsi della voce dei sentimenti (attraverso la rivisitazione di un passato perduto e sepolto profondamente nella memoria), ma anche per la forte ed ineludibile lezione morale che riceve dai tre spiriti, arriva il pentimento sincero e, trascorsa la fantasmagorica notte, Ebenezer è un uomo rinato, pronto a fare opere di bene al suo prossimo e a tenere conto della sua esistenza.
La novella di Dickens ha ovviamente un risvolto moralistico nella sua conclusione, ma è anche spaventosa nei modi propri della narrativa nordeuropea affascinata, per tutto l'Ottocento, dalle storie di fantasmi (soprattutto la letteratura inglese).
E, ovviamente, vuole essere una orma di lieta novella, anche se in forma laica, poichè non vi è alcun riferimento alle tradizioni del Cristianesimo, nella forma d'una vicenda di morte/rinascita e di trasformazione spirituale attraverso un percorso interiore.
Questa la storia.
Per quanto riguarda la trasposizione filmica si ricorderà che la storia di Dickens è stata molto attenzionata sia da cineasti sia da registi di prosa.
Si può ricordareil cartone della Disney di molti anni addietro e, d'altra parte, Ebenezer Scrooge è divenuto il paradigma dell'avarizia, dell'avidità e della meschinità alla massima potenza, tanto che lo zio Paperone dei cartoni della Disney è "Uncle Scrooge", ma si ricorderanno anche diverse altre trasposizioni cinematografiche con attori veri, oltre ad alcune versioni teatrali.
Ebenezer Scrooge è divenuto un'icona dell'avarizia e dello strozzinaggio.
Il film è godibilissimo, per carità, molto fedele alla lettera del racconto e alla sua sequenza narrativa e per questo a tratti cupo e duro e di certo non rasserenante per i più piccini.
Tuttavia, come in tutti i film in 3D di recente produzione, sia in quelli già usciti, sia in quelli in programmazione nei prossimi mesi, si avverte una preoccupante tendenza: quella di subordinare la trama all'effetto speciale (in questo caso, quello della tridimensionalità), introducendo di conseguenza intermezzi narrativi non necessari giusto per poter deliziare lo spettatore con effetti speciali.
In questo film, tale fenomeno è poco appariscente, perchè la trama è un canovaccio obbligato che ha portato lo sceneggiatore a rispettare determinati passaggi e la loro tempistica, ma è evidente nell'indugiare compiaciuto nella ripresa di scene di vita quotidiana (per esempio i vari siparietti che animano le strade londinesi alla vigilia di Natale), oppure in alcune sequenze molto dinamiche (come l'inseguimento di Scrooge da parte di un lugubre carro mortuario). Per esempio, l'effetto "neve che scende" è veramente da sballo!
Veniva quasi naturale allungare la mano per toccare i fiocchi! E poi erano aprrezzabili anche alcuni insoliti punti d'osservazione o il repentino cambiamento dal grande al piccino, con i relativi mutamenti di prospettiva...
In altri film, tuttavia, (come, ad esempio, ne L'era glaciale in 3D) la trama si stempera notevolmente e il tutto si traduce in una accozzaglia di scene messe assieme per poter esibire gli effetti speciali che, alla lunga, senza un supporto narrativo di un qualche spessore, diventano stucchevoli.
A parte il fatto che gli effetti speciali, il più delle volte, vengono presentati quasi per intero nel trailer del film, sicchè visto questo, il film nella sua interezza può risultare noioso e lento, perchè le parti clou sono già conosciute e memorizzate.
E alla fine lo spettatore si sente un po' turlupinato.
Sembra che con il 3D si sia un po' ritornati ai primordi della cinematografia, quando sui rozzi schermi di un tempo si presentava solo l'effetto fantasmagorico del film per impressionare e stupire gli spettatori, ma senza il supporto di alcuna storia (per esempio, divenne celebre - per le reazioni di panico capaci di indurre nel pubblico - la scena della locomotiva a vapore che, lanciata da lontano a tutta velocità, sembrava piombare dritta dentro la platea).
Si può solo sperare che, passata l'ebbrezza dell'effetto speciale, si possa tornare a modelli narrativi più equilibrati con la giusta dosatura tra trama, novel e effetti.
In questo senso il 3D potrebbe essere davvero una nuova frontiera della cinematografia.
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Scheda del film
A Christmas Carol
Regia di Robert Zemeckis
Interpreti principali: Jim Carrey, Robin Wright Penn, Gary Oldman, Colin Firth, Cary Elwes. Daryl Sabara, Bob Hoskins, Sammi Hanratty, Sonje Fortag, Fay Masterson, Raymond Ochoa, Tarah Paige, Ryan Ochoa, Molly C. Quinn, Kelly Connolly, Jacquie Barnbrook, Beckie King, Ron Bottitta, Lesley Manville, Steve Valentine Genere: fantastico,
Adatto anche per i bambini (ma con un accompagnamento adulto)
Durata 90 min.
Origine: USA 2009 - Walt Disney
Nelle sale cinematografiche italiane dal 3 dicembre 2009
Da Wikipedia
I film ispirati a "A Christmas carol"
- Lo schiavo dell'oro (Scrooge) - film del 1951
- Non è mai troppo tardi - film del 1953
- La più bella storia di Dickens (Scrooge) - film del 1970
- Canto di Natale di Topolino - mediometraggio del 1983
- S.O.S. fantasmi (Scrooged) - film del 1988
- Festa in casa Muppet (The Muppet Christmas Carol) - film del 1992
- Natale a casa Deejay - film del 2004
- Barbie e il canto di Natale - film del 2008
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