mercoledì 9 dicembre 2009

Il sogno dei nazisti: ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera

(Ungaretti)

Ecco il sogno che mi è arrivato questa notte.
Sono in una città (inizialmente, a me sconosciuta).
La città é sotto assedio e i Tedeschi stanno penetrando verso il centro con una manovra a tenaglia, costringendoci in una sacca senza vie di uscita.
Si sentono brevi raffiche di mitra e secchi colpi singoli.
L'ordine diffuso da megafoni e altoparlanti è che, ad un certo punto, dobbiamo spogliarci di tutto lasciando i nostri miseri beni a terra (abiti, scarpe, valigie e quant'altro).
Ci chiediamo: "E se non lo facciamo, se disubbidiamo all'ordine, cosa potrà succederci oltre a quello che già sta accadendo"?
Il tempo stringe.
Vediamo che dalle traverse laterali emergono dei soldati in divisa bruna che dopo essersi posizionati, con calma e sistematicità, sparano contro altri di noi e i primi a morire sono quelli disobbedienti agli ordini impartiti.
Ecco la risposta alla mia muta domanda: "Chi disobbedisce morirà per primo!"
Sono con mia madre, adesso.
Siamo spauriti.
Tutto intorno a noi si sente un grande trambusto, clamori, grida, gente che invoca pietá.
Ma la pietà non arriva per nessuno.
Nessuno è graziato, tutti ricevono un colpo di grazia.
Arriviamo trafelati ad un incrocio semideserto.
Qui sostiamo per ubbidire agli ordini, poichè non sarebbe prudente dilazionare oltre questo umiliante rito di spoliazione.
Quindi lasciamo i nostri vestiti in un mucchio informe, per riprendere a procedere, pieni di apprensione, in attesa del colpo fatale.
E qui, il risveglio...
I mattoni di costruzione di questo sogno derivano dall'aver visto di recente "Valzer con Bashir" che racconta dell'eccidio nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, ad opera dei Falangisti libanesi, favorita dall'inerzia complice degli Israeliani. Un bellissimo film che consiglio a tutti di vedere, perchè è una riflessione sulla guerra e sull'odio e sui guasti che produce nella mente degli individui che hanno vissuto certi fatti (costretti a cancellare e a dimenticare per continuare a vivere).
E poi, l'aver avuto tra le mani, proprio la sera prima, e aver letto alcune pagine d'un romanzo autobiografico "Apocalisse criminale" che, invece, racconta in maniera crudissima i fatti di Srebenica, altro eccidio truce nel corso di una delle guerre etniche balcaniche dello scorso decennio.
E poi, sullo sfondo di tutto, il fatto che ieri mia mamma sia stata peggio e che, a causa di ciò, io mi sia molto angosciato.
Da qui, il sentirmi all'interno di una città sotto assedio, senza scampo e minacciato di morte imminente, curdele e assassina assieme a lei, appunto.
Perchè assieme a lei?
Quando si paventa la scomparsa prossima di un genitore è come dover fronteggiare la propria stessa morte. In un certo senso, si va assieme verso una morte, diversa, eppure eguale.
Siamo vicini a veder estinguersi con il nostro genitore una parte vitale di noi stessi.
Assieme ai nostri genitori che invecchiano e poi si ammalano e più meno velomente decadono, ci si avvia alla morte.
Poi, quando loro scompaiono, anche una parte di noi è irrimediabilmente morta, anche se un'altra parte, segnata dal dolore, continua a vivere.
Ma nel sogno il colpo fatale, per fortuna, ancora non arriva e questa "sospensione" rappresenta una tregua dall'angoscia.

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