mercoledì 16 giugno 2010

Le vuvuzela: quel suono fastidioso moltiplicato per 80.000


Chi sta seguendo le partite del Mondiale di Calcio (FIFA World Cup) avrà notato che lo sfondo sonoro durante i collegamenti è uniforme e costante, al limite della fastidiosità.
Si tratta del suono moltiplicato per 80.000 delle “vuvuzela”, cioè delle trombette ad aria molto diffuse in Sudafrica e particolarmente utilizzate in occasione di eventi sportivi che prevedono la partecipazione di grandi masse.
Il fastidio deriva dal fatto che tali trombette sono utilizzate in continuazione come manifestazione generica di tifo,, non come supporto sonoro per l'una o l'altra compagine in lizza, con la conseguenza che l'introduzione di questo sfondo sonoro "selvatico" rende la partita di football una faccenda quasi tribale, una specie di incontro dominato dalla legge della giungla.
Ma il fastidio dipende anche dal fatto che, come dicono gli esperti, l'intensità in decibel dei suoni che le vuvuzela producono (ma anche la loro frequenza) sono tali da impedire che il rumore percepito in continuazione venga, ad un certo punto, relegato alla percezione perifierica come semplice rumore di sfondo e non più attenzionato.
I tecnici delle emittenti televisive sono al lavoro per limitare la percezione del suono delle vuvuzela scatenate da parte degli spettatori e, quindi, per ridurre la sensazione di fastidio che deriva dall'esposizione continuativa ad una simile tempesta sonora.
Il fastidio indubbiamente rimarrebbe, tuttavia, per i giocatori, contribuendo in qualche misura allo stress psico-fisico indotto dalla partita.
La FIFA, malgrado gli effetti disfunzionali della vuvuzela negli stadi in occasione di grandi manifestazioni, ha deciso di concederne l’uso ai Sudafricani visto che la trombetta ad aria gode di grande popolarità presso di loro, al punto da essere considerato quasi uno strumento musicale nazionale.

La vuvuzela, chiamata anche lepatata in lingua tswana o tromba da stadio, è una trombetta ad aria della lunghezza approssimativa di un metro, comunemente usata in Sudafrica dai tifosi che assistono alle partite di calcio. Per questo essa è divenuta una sorta di simbolo del calcio stesso in quel paese.
L'origine del suo nome è controversa: potrebbe infatti essere un termine onomatopeico in lingua zulu che significa "fare vuvu", in riferimento al suono emesso dallo strumento, oppure derivare da un termine gergale dei sobborghi che significa "doccia", in riferimento alla sua forma.
L'uso della vuvuzela è stato talvolta impedito all'interno degli stadi. Dato che però questo strumento è un elemento caratteristico della cultura e delle tradizioni sudafricane, la FIFA ha deciso di permettere l'ingresso della vuvuzela all'interno degli stadi dal 2008.
In particolare, la vuvuzela ha fatto parlare di sé durante lo svolgimento della FIFA Confederations Cup 2009, a causa del suo rumore intenso e praticamente ininterrotto, addirittura fastidioso per i giocatori, al punto che la FIFA decise di valutare l'ipotesi di impedirne l'introduzione negli stadi dei Mondiali 2010. Poco dopo la fine della Confederations Cup, l'ente calcistico ha dato il via libera alle trombette.
Ma, come si è visto, sono cominciati i Mondiali di calcio e le vuvuzela sono in pieno vigore...

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