sabato 16 gennaio 2010

Nel film di Guy Ritchie, un "nuovo" Sherlock Holmes in bilico tra innovazione e tradizione


Il nuovo film su Sherlock Holmes è stato studiato dal produttore Lionel Wigram per circa un decennio. Egli, realizzando nuove prospettive in cui inquadrare il personaggio, pensieri e bozze sul suo carattere e sul suo aspetto, ha cercato di riscriverlo in una versione moderna alquanto bohemien.
Nel 2006, abbandonando il posto di dirigente presso la Warner Bros., iniziò a scrivere un fumetto basato sullo script scritto, elaborato anni prima.
Rivedendo i tratti che hanno accomunato l'investigatore nel corso delle prolifiche saghe cinematografiche, Wigram ha reinventato il personaggio, avvicinandolo alla sensibilità contemporanea, così da poter attrarre un vasto pubblico, compresi i giovani e i giovanissimi che nulla sanno della saga di romanzi e di racconti (sia del creatore Sir Arthur Conan Doyle, sia dei numerosi epigoni che, ispirandosi al canone stabilito da Doyle hanno continuato a proporne di nuovi) che hanno per protagonista Sherlock Holmes e il suo assistente Watson e che, sicuramente, si annoierebbero a morte a guardare uno dei tanti film di vecchia generazione che lo hanno visto come protagonista.
Qui, l'antagonista di Holmes è Lord Blackwood, creato ispirandosi alla vita e alle attività dell'occultista Aleister Crowley e introdotto con l'intenzione di inserire a fine film l'acerrimo nemico di Holmes, il professor Moriarty, possibilmente per avere il pretesto per dei seguiti a venire.
Devo confessare che avevo nutrito forti perplessità e resistenze davanti a questo film.
I trailer, proiettati al cinema proponevamo un film d’azione, fatto di risse, inseguimenti e acrobazie varie, un’action movie insomma con tutti i crismi. E dal trailer mi sarebbe sembrato impossibile immaginare una storia anche di poco aderente a quel canone che, da adolescente, avevo appreso ad amare grazie a quei libri che mio padre aveva cominciato a passarmi tra i 14 e i 15 anni: storie davvero indimenticabili a partire da Uno studio in rosso oppure dall’intrigantissimo Il Mastino di Baskerville.
Non volevo rovinarmi il piacere del personaggio e di quel tipo di avventure.
Poi, alla fine, ci sono andato: la curiosità l’ha avuta vinta sulle resistenze.
E devo dire che mi sono ampiamente ricreduto!
Guy Ritchie è riuscito a confezionare un prodotto capace di mantenersi in equilibrio tra tradizione e modernità, tra rispetto del canone holmesiano e innovazione.
Ed è indubbiamente grande la performance di Robert Downey Jr, nei panni di Sherlock Holmes, non più soltanto freddamente razionale e quasi del tutto sordo alla voce del cuore e delle emozioni. Quello del film è un personaggio istrionico, un po’ bohemien, acuto nel ragionamento abduttivo, ma altrettanto determinato e fulmineo nell’azione, dedito alla meditazioni e alle arti marziali, capace di intrufolarsi nei bassifondi dove non disdegna a partecipare a scommettere nelle partite di pugilato a mani nude, mettendosi egli stessi nei panni del pugilatore, attratto dal gentil sesso, ma nello stesso tempo legato in un rapporto sottilmente omosessuale al fidato Watson (Jude Law) che, a far da contraltare alla genialità esuberante di Holmes, appare alquanto compassato e gigionesco, ma anche affascinante e dandy quanto basta.


Anche le ambientazioni in una Londra di fine secolo egregiamente ricostruite in digitale propongono un equilibrio dinamico tra modernizzazione della tarda età vittoriana (l’apertura di grandi slarghi, la bonifica della zona dei docks e la costruzione del mirabolante Tower Bridge) e aderenza alla rappresentazione di una metropoli dickensiana fatta di bassifondi, vicoli maleodoranti e popolati da turpi individui, oltre che di misteriosi sotterranei e passaggi ricavati dalla rete fognaria che evocano tanto atmosfere da feuilleton alla maniera di Sue e de I Misteri di Parigi.
Le scene di azione concitata, in cui si esaurivano i trailer, sono in verità molto circoscritti e servono a mostrare, in verità, la grande maestria nelle arti marziali di Holmes che anticipa con fredda razionalità la sua azione punto per punto per poi trasformarla in azione fulminea e quasi istantanea (e, a questo scopo, l’uso alternato del fast e dello slow forward è davvero magistrale)
Per quanto concerne l’intreccio, l’avventura proposta nel grande schema non riflette nessuna di quelle del canone holmesiano: non risulta nessuna storia in cui Holmes si dedichi a contrastare e a sconfiggere una setta occultistica il cui capo carismatico sia animato da una dissennata volontà di potenza e dal desiderio di controllare la nazione inglese e, poi, il mondo.
Diciamo pure che il plot del film propone il tipo di avventura pensata per rendere originale ed appetibile l’intreccio, portandolo su tematiche indubbiamente attuali: Sherlock Holmes diventa così il salvatore dell’Inghilterra, ma anche del mondo.
Peraltro, alla fine si scopre che il malvagio Lord Blackwood altri non è che il dott. Moriarty, il nemico giurato di Sherlock Holmes: e, così, si rientra a pieno - ancora una volta - nel canone holmesiano.
Peraltro, l’introduzione di questo elemento occultistico è un modo per rendere omaggio a Sir Arthur Conan Doyle che, nell’ultima parte della sua vita dopo la morte della moglie, fu ossessionato dal paranormale e che, in diverse circostanze, partecipò a sedute spiritiche e ad incontri con celebrati medium del suo tempo nel tentativo di mettersi in contatto con la defunta consorte.
Peraltro, gli altri personaggi ricorrenti nella saga scritta ci sono tutti, come ad esempio l’ispettore Lestrade (deuteragonista "ufficiale" delle indagini portate avanti da Holmes e spesso "bisognoso" del suo intervento risolutore) che ci appare assolutamente identico all'omologo letterario.
Insomma, si tratta a conti fatti di un film da vedere che
riesce a dare esattamente ciò che promette e ha il pregio di poter fornire ai più giovani uno stimolo per visitare, se ancora non l'hanno fatto, i romanzi e i racconti di Sir Arthur Conan Doyle.

Scheda film
Regia: Guy Ritchie
Interpreti principali: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly,Hans Matheson, Eddie Marsan, James Fox, Bronagh Gallagher, Robert Stone, William Hope, Robert Maillet, William Houston, David Garrick, Terry Taplin, Geraldine James, James A. Stephens, Joe Egan
Genere: azione
Ratings: Kids+13
Durata 128 min.
Origine: USA, Gran Bretagna, Australia 2009
Warner Bros Italia
Uscita: venerdì 25 dicembre 2009

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