sabato 9 gennaio 2010

Hachiko: la storia toccante di un cane fedele sino alla morte

Hachikō (10 novembre 1923 – 8 marzo 1935) fu un cane di razza Akita. Dopo la morte del suo padrone, Hidesaburō Ueno, si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione, in cui l'uomo prendeva il treno. La vicenda ebbe un enorme riscontro nell'opinione pubblica dell'epoca e ben presto Hachikō divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà.

Nel 1934, al fedele animale fu dedicata una statua e, negli anni, la sua storia divenne il soggetto di film e di alcuni libri. Conosciuto anche come Chūken Hachikō letteralmente cane fedele Hachikō), il suo vero nome era Hachi (il suffisso "kō" è usato come vezzeggiativo)

Hachikō nacque in una fattoria di Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923.
Era un esemplare maschio di Akita bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburō Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya.
Ogni mattina, il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa. Il 21 maggio 1925, Ueno morì di ictus mentre era all'università. Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le 3.00 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato.
Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi.
Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo.
Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachikō; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare.
Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione, esclusivamente la sera, quando il suo padrone sarebbe dovuto arrivare.
Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta nella stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta ad Odate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.
L'8 marzo 1935 Hachikō morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben 10 anni il ritorno del suo padrone.
La sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone.
Durante la seconda guerra mondiale, il governo giapponese, necessitando quantità ingenti di metalli per costruire le armi, ordinò di usare anche quello della statua di Hachikō.
Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, sempre nello stesso posto di quella precedente.
Nonostante il corpo di Hachikō sia stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di
Natura e Scienza a nordovest della stazione, alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno.
L'8 aprile di ogni anno, in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō, alla quale
partecipano vari amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione.
La storia del cane fedele Hachiko venne discussa dallo psicoanalista Jeffrey Moussayeff Masson - già curatore dell'Archivio Freud - in un libro in cui analizza - con l'aiuto di osservazioni personali e il supporto di una vastissima aneddotica - la capacità dei cani di provare emozioni, di amare e di serbare una profonda memoria affettiva (I cani non mentono sull'amore, Baldini&Castoldi, 1997).
La storia di Hachiko è una delle più emblematiche tra quelle da lui riportate.
Di recente, è uscito nel grande schermo un nuovo film che racconta questa storia toccante ed esemplare, dal titolo
Hachiko - il tuo migliore amico (Hachiko: A Dog's Story).
In particolare il film si concentra sulla lunga attesa di Hachi, convinto che prima o poi il professor Ueno sarebbe tornato: con il passare del tempo, Hachiko - durante la sua visita quotidiana alla stazione - tocca la vita di molti che lavorano nelle vicinanze, insegnando alla popolazione locale con il suo esempio vivente l'amore, la compassione e soprattutto l'irriducibile fedeltà.
Oggi, la statua in bronzo di Hachiko siede nel suo posto di attesa subito al di fuori della stazione di Shibuya in Giappone come un ricordo permanente di una devozione e di un amore incondizionato che si allargano sino a diventare un'icona universale di tali virtù.


Scheda del film
Regia: Lasse Hallström
Sceneggiatura: Stephen P. Lindsey, Kaneto Shindô
Interpreti: Richard Gere, Joan Allen, Jason Alexander, Cary-Hiroyuki Tagawa, Erick Avari, Davenia McFadden, Sarah Roemer, Kevin DeCoste, Robbie Sublett, Donna Sorbello, Tora Hallstrom, Bates Wilder, Denece Ryland
Fotografia: Ron Fortunato Montaggio: Kristina Boden
Musiche: Jan A.P. Kaczmarek
Produzione: Grand Army Entertainment, Inferno Distribution, Shochiku Kinema Kenkyû-jo
Distribuzione: Lucky Red
Origine: USA 2009
Uscita Cinema: 30/12/2009
Genere: Drammatico
Durata: 93 Min
Formato: Colore

1 commento:

  1. Ho visto il film e ho letto della toccante storia originale... ora sono curioso di leggere il libro "i cani non mentono sull'amore".

    Grazie per la segnalazione!

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