venerdì 13 febbraio 2009

Un ragazzo delle baraccopoli di Mumbay, in dodici domande, diventa multi-milionario

Prima di andare a vedere l'ultimo lavoro di Danny Boyle (The millionaire), non avrei mai immaginato di ritrovarmi davanti alla versione indiana del gioco che spesso mi ritrovo a guardare tra le 19.00 e le 20.00, rammaricandomi ogni volta di non avere l'ardire di presentarmi come candidato (e dire che da casa sono abbastanza bravo nello scegliere la risposta giusta -forse nel 70-80 % delle volte -, ma è certo che essere in situazione è ben altra cosa!).
Ebbene, con meraviglia ho scoperto che in India e chi sa in quanti altri paesi del "Sud" del mondo "Chi vuol essere milionario?" è un gioco popolarissimo, un gioco che fa sognare i diseredati e i poveri in canna, perchè - in teoria - chiunque, riuscendo a rispondere alla sequenza delle dodici domande, può diventare milionario o, comunque, se dovesse cadere prima, raccogliere un bel gruzzolo.
Addirittura nei paesi del terzo mondo, il gioco (che, tra i tanti che occupano i palinsesti delle nostre emittenti, è uno dei più seri e gradevoli), raccoglie delle
audience da capogiro perchè rappresenta il vero "sogno" dei poveri: per questo motivo, chi vince non solo diventa ricco, realizzando una vera e propria scalata sociale, ma finisce con l'essere considerato un vero eroe popolare (con il seguito inevitabile di prestigio e carisma).
Questa la trama:

E’ il momento della verità negli studi dello show televisivo in India ‘‘Chi vuol esser milionario?”. Davanti ad un pubblico sbalordito, e sotto le abbaglianti luci dello studio, il giovane Jamal Malik, che viene dagli slum di Mumbai (Bombay), affronta l’ultima domanda, quella che potrebbe fargli vincere la somma di 20 milioni di rupie. Il conduttore dello show, Prem Kumar, non ha molta simpatia per questo concorrente venuto dal nulla. Avendo faticosamente risalito la scala sociale, provenendo lui stesso dalla strada, Prem non ama l’idea di dover dividere la ribalta del Milionario con qualcuno come lui, e rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte le risposte. Arrestato perché sospettato di imbrogliare, Jamal viene interrogato dalla polizia. Mentre ripassa le domande una per una, inizia ad emergere la storia straordinaria della sua vita vissuta per le strade, e della ragazza che ama e che ha perduto. (da www.mymovies.it)

Tanti gli aspetti che colpiscono di questo film.
Innanzitutto, il fatto che il gioco - visto, nel suo svolgersi, in flashback - faccia semplicemente da scheletro alla struttura narrativa che presenta lo svilupparsi della vita di Jamal negli slum di Mumbay, dall'infanzia all'adolescenza, con vicissitudini a volte drammatiche - quasi dickensiane - altre volte, invece, picaresche e tragicomiche, dalle quali si salva grazie alla sua intraprendenza, ma in fondo soprattutto per la forza della sua innata rettitudine morale che, al di là della contingenza, lo aiuta a scegliere sempre la strada giusta, malgrado non manchino lusinghe verso derive discutibili, anche se certamente "paganti".
Jamal sin dall'infanzia, è un puro e un sognatore e non saranno le sue sfortunate vicissitudini a indirizzarlo sulla via della piccola delinquenza, dello sfruttamento minorile e dell'accattonaggio, anche se della strada egli - per una questione di mera sopravvivenza - impara rapidamente i trucchi e i mestieri, che poi gli serviranno per essere smaliziato, per poter navigare meglio nella vita e, infine, anche per rispondere alle domande del gioco.
Il carattere di Jamal ci porta a parlare dell'altro aspetto intrigante e favolistico del film, forse tipicamente bollywoddiano (e indiano): la storia d'amore che si sviluppa in parallelo, con un innamoramento profondamente "legante" di Jamal nei confronti dell'orfanella con cui si sono "salvati" una volta da una triste sorte (e con la quale sono destinati ad una serie di rovesci fatti di perdita-ritrovamento-perdita).
Vi è, infine, come in molti altri film di Danny Boyle, la storia convulsa di un'amicizia con i suoi voltafaccia, le sue delusioni cocenti ed i suoi ritorni, malgrado tutto.
Ultimo aspetto, assai inquietante, per noi appassionati di "Chi vuol essere milionario?" e di altre trasmissioni di questo tipo - e questo è appunto l'incipit del film - è il fatto che Jamal, avendo superato la penultima domanda, prima dell'ultima fatidica puntata che potrebbe incoronarlo vincitore di un monte-premi di venti milioni di rupie, viene trattato come un baro e un deliquente, un impostore, insomma, e - come tale - denunciato dal conduttore della trasmissione e amche il fatto che venga, successivamente, brutalizzato dalla polizia alla ricerca di una conferma delle sue menzogne, per essere infine creduto e rilasciato per poter partecipare all'ultima puntata.
E' la forza della strada che gli consentirà di essere creduto, ma anche la sua resistenza alle brutalità (anche queste conseguenza della sua consuetudine con la durezza della strada).

Sarà proprio questa situazione a consentire a noi spettatori di tuffarci nel passato di Jamal per scoprire che il segreto per rispondere alle domande risiedeva nel fatto che ogni domanda andava a colpire un punto cruciale delle sue vicende, suscitando ricordi profondamente innestati nella sua mente e nelle sue emozioni.

Il montaggio del film è letteralmente turbinante, movimentato, drammatico, con il passaggio da momenti di concitazione ad altri di pacatezza nostalgica, che indulgono nella narrazione di immagini di un'infanzia dolorosa e reietta, con i bagni in una folla frenetica e febbrile nel cui interno serpeggiano violenza e germi di fanatismo, il lezzo dei rifiuti e le latrine a cielo aperto, eppure nello stesso tempo felice e vitale.
Ricca e avvolgente la colonna sonora, con un verve da musical che si manifesta pienamente nel finale favolistico, del genere "E vissero felici e contenti (ma con 20 milioni di rupie)".
L'unica cosa che dispiace veramente è che, secondo quanto è trapelato, molti degli attori reclutati e delle comparse sono stati pagati una miseria - forse soltanto poche centinaia di rupie: cosa che, rispetto alla bella narrata nel film, - è davvero un paradosso e un controsenso.
La sceneggiatura
, tratta dal romanzo "Dodici domande" di Swarup Vikas (Guanda, 2008), ne segue abbastanza fedelmente la trama.
Questo è, in breve, l'intreccio del romanzo:

Colpevole di aver risposto correttamente a tutte e dodici le domande di un quiz televisivo, e di aver vinto un miliardo di rupie, il cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas viene arrestato.
Un goffo paria di Mumbai come lui, che non è mai andato a scuola e non legge i giornali, non poteva conoscere le risposte.
Per questo i produttori della trasmissione sono convinti che abbia imbrogliato. Certo è che se l'è andata a cercare: come ripetono gli anziani della baraccopoli in cui vive Ram, non è saggio cercare di oltrepassare la linea che separa l'esistenza del ricco da quella del povero.
In questo mondo, non c'è speranza di riscatto. Ma c'è una debole speranza di salvezza, che ha il volto di una donna venuta quasi dal nulla e che dichiara di essere il suo avvocato difensore. Per il momento Ram è salvo.
Lo aspetta la notte più lunga della sua vita, quella in cui dovrà spiegare al suo inaspettato legale come sia riuscito a rispondere. Inizia così un racconto in cui va delineandosi uno spaccato dell'India di oggi denso di orrori e di meraviglie.
È l'India in cui le diverse religioni raramente convivono in un pacifico e fruttuoso equilibrio, un paese in cui la propria fede può fare la differenza fra la vita e la morte; in cui il profumo dell'incenso si mescola al lezzo delle fogne all'aperto e i colori dei sari contrastano col grigiore dei condomini popolari.


Scheda film
Titolo originale: Slumdog millionaire

Regia:Danny Boyle
Interpreti principali: Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali, Anil Kapoor, Irfan Khan.
Genere: commedia
Produzione: Gran Bretagna - USA
Durata: 120 minuti circa.

Da venerdì 5 dicembre 2008 nei cinema.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Pensieri sparsi by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at mauriziocrispi.blogspot.com.