For LorenzoIeri, rovistando tra i libri di uno scaffale di casa, mi sono imbattuto in un libricino della Newton Compton, comprato anni fa in un remainder. Lo scaffale in cui mi ero ritrovato a cercare un altro libro che in quel momento avevo in mente è quello dove tengo i libri di poesia e, in particolare, quelli dei poeti della "Beat generation". Il libro che mi è letteralmente piovuto tra le mani era il diario di un viaggio in Messico di Lawrence Ferlinghetti, poeta ed editore alternativo di San Francisco ai tempi della psichedelia (Lawrence Ferlinghetti, Notte messicana. Diario di viaggio, Newton Compton Editori,1980).
should he someday
come upon himself
in that labirinth
of solitude
Già avevo avuto modo di leggere al tempo dei miei vent'anni una raccolta delle sue migliori poesie che allora avevo amato davvero molto: fu uno dei libri ereditato da mio padre. Invece questo, appena comprato (avendolo trovato correndo un catalogo remainder per corrispondenza), l'avevo subito riposto per dimenticarmene. Invece, ieri, l'ho aperto e l'ho sfogliato, leggendo qua e là. Mi è piaciuto. Mi ha rapito. Ne ho letto alcuni passaggi ad alta

C'è indubbiamente un destino ineluttabile che ti porta ad incontrare un certo libro che magari ha giaciuto dimenticato per anni nella tua biblioteca, negletto. E quando ciò accade, non ci si può sottrarre. Posarlo di nuovo e dimenticarsene di nuovo sarebbe come sfidare la sorte.
Questa è la composizione che conclude il diario di viaggio di Ferlinghetti, composta il 24 marzo '69.
La puerta escondida
no es escondida
La puerta invisible
no es invisible
La porta sull'invisibile
è invisibile
La porta nascosta
non è nascosta
Io continuo ad attraversarla
senza vederla
E sono quello che sono
E sarò quello che sarò
Sobre las playas perdidas
del Sur...
Nessun commento:
Posta un commento