Il vento di maestrale
ha imperversato
furioso
tutta notte,
con raffiche e mulinelli
ululando,
fischiando
squassando
Eolo, Nettuno e Odino
se la sono spassata,
sornioni
Grandi onde,
al mattino,
ancora s'infrangono
con furia
sulla spiaggia,
rombando
Il mare è tutto uno spumeggiare bianco
e dalle creste impetuose
si levano cortine di pulviscolo sottile
e mille arcobaleni
Il giorno dopo,
la quiete
Una morbida risacca
s'infrange
sulla battigia
E' tanto strana
questa sospensione
dopo l'ansimare concitato
dei cavalloni!
Dovunque,
si vedono le tracce
della loro irruenza...
Alghe,
rami spezzati
grandi pezzi d'un graticcio di legno,
divelto chissà da dove
Perfino un cassonetto
giace acquattato
tra altre scorie
E poi...
grandi cumuli di posidonie
strappate dal fondale,
pezzi di legno,
secchielli,
palette,
formine dalla foggia bizzarra
(e tutto in plastica
dai vivi colori)
E ancora,
(meraviglia delle meraviglie!)
conchiglie di ogni forma,
ossi di seppia,
gusci di ricci di mare
(quellli senza le spine)
Un letto
fitto fitto
di piccoli trofei marini
che aspettano soltanto di essere raccolti...
da chi soltanto sappia accorgersi di loro
E Momi è lì,
come ogni mattino
Cammina
a testa china,
attenta,
e, ogni tanto, si rannicchia
per esaminare
qualcosa che ha colto
la sua attenzione,
traendo vitalità
da ciò che vede
Talvolta,
si lascia sfuggire
un grido di stupore,
quasi estasiata,
davanti ad un forma più bella
ad un colore insolito,
mai visto prima
Intanto,
il suo cagnolo
dai grandi occhi languidi,
cerchiati di kajal,
corre a perdifiato
avanti ed indietro
(è il puro piacere della corsa)
inebriato di odori e sensazioni
(sente di essere
sui terreni di caccia ancestrali,
come quando sogna...)
Momi e il suo cagnolo:
due esseri puri
che gioiscono di cose semplici
con il dono sublime
di poter sperimentare la meraviglia...
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